Questa immagine riassume perfettamente la situazione attuale intorno all’OSAS, ovvero, tante discipline che pensano per sé, che pensano di avere ognuna di loro il diritto unico di parola e decisione su questa patologia, lavorando di conseguenza con i “paraocchi”, senza vedere né accorgersi di ciò che gli sta intorno.
Tutto ciò porta ad una situazione tale per cui il cittadino-paziente che si trova a dover affrontare il percorso diagnostico terapeutico, si scontra gioco forza con una confusione tale da incutergli paura, insicurezza, sensazione di smarrimento ed in molti casi, proprio per queste ragioni, non inizia nemmeno un percorso, né tanto meno una terapia.
Questa seconda immagine, mostra come dovrebbe essere il mondo dell’OSAS nel nostro Paese, una simbiosi, una collaborazione, un lavoro d’insieme tra tutte le specializzazioni che contribuiscono alla diagnosi, terapia, follow up, benessere e sicurezza per il paziente e per la comunità tutta.
Da alcuni anni ormai si discute in diverse sedi sulla multidisciplinarietà della patologia OSAS, cioè la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, e in molti convengono che questo sia l’unico traguardo possibile per il futuro lavoro e traguardi possibili da raggiungere.
Rimane però vero il fatto che sono ancora troppi coloro che pretendono di essere gli unici ad avere diritto di parola in questo campo, di dover decidere il belle e cattivo tempo, a cominciare dalla diagnostica sino alla scelta terapeutica per tutti coloro che ne soffrono.
Sono anche tanti coloro che “si sono riempiti la bocca” con le parole del Documento d’Intesa tra Stato e Regioni del 12 Maggio 2016, senza per altro far seguire fatti concreti e sono altre sì tanti coloro che parlano di programmi di prevenzione, di presa in carico del malato cronico, di medico diagnosticante e medico prescrittore, senza tenere conto che l’OSAS non è inserita nei nuovi LEA come malattia cronica e permanente, inficiando così tutte queste idee, che non possono essere realizzate per la caratteristica di malattia acuta e non cronica attuale che ha la patologia.